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Descrizione

Frabosa Soprana sorge alle pendici del Monte Moro a 891 metri s.l.m.
Le origini dell’insediamento si fanno risalire tra il III ed V secolo d. C., quando la transumanza dei pastori, che nel periodo invernale scendevano sulle coste francesi, divenne una presenza stabile. Si trattava di popolazioni che parlavano l'arcaica lingua del "Kyè" e conservavano gelosamente le tradizioni legate alle proprie origini: tradizione e cultura che si radicarono profondamente in quest’area alpina, particolarmente nella zona più orientale delle Fontane.
Anticamente questo territorio alpino era parte del comitato di Bredolo, sotto il potere del Vescovo di Asti.
Verso il 1200 si distinguevano quattro quartieri: la Vira (l'attuale Frabosa Soprana), il Serro, Mondagnola e Frabosa dei Molini (Frabosa Sottana) alla quale, nel 1596, verrà riconosciuta una propria autonomia con specifica sentenza della Corte Ducale di Torino. Nel 1620 le Due Frabose divennero feudo dei Marchesi Pallavicino e nel 1620 entrarono a far parte del Mandamento di Mondovì.
Quando, nel 1698, il Duca Vittorio Amedeo II sciolse il Mandamento creando altrettanti piccoli Comuni, anche Frabosa Soprana ebbe riconosciuta la propria autonomia. I territori soprattutto verso la Val Corsaglia furono interessati dalle scorrerie napoleoniche sul finire del 1700 e dalle lotte partigiane negli anni 1944-45.
Nel dopoguerra Frabosa Soprana sviluppò una spiccata vocazione turistica, diventando una rinomata stazione. Risale a quel periodo la costruzione della seggiovia monoposto di Monte Moro, ancora oggi in funzione, divenuta negli anni simbolo di Frabosa ed impianto storico. Oggi Frabosa Soprana è diventata una moderna stazione invernale, collegata “sci ai piedi” con il comprensorio del Mondolè ski di cui fa parte. Le piste di Frabosa Soprana sono tra le più tecniche e più belle del bacino monregalese ed attirano ogni anno migliaia di appassionati dello sport invernale.

Frabosa Soprana offre inoltre al turista che soggiorna nel periodo estivo mille opportunità a contatto con la natura: escursioni, trekking a cavallo, pesca, tennis, pallavolo, calcio, bocce, ma anche speleologia e palestra di roccia . Numerose sono le passeggiate rilassanti ma anche itinerari più impegnativi che attraversano le antiche borgate del comune, oppure salgono in altra montagna. Per i più sportivi a Frabosa è possibile scatenarsi in discese mozzafiato in mountain bike, utilizzando appositi tracciati anche approfittando di “risalite” in seggiovia.
Il Capoluogo di Frabosa conserva un aspetto grazioso e singolare, con le strade che si dirigono a raggiera verso il centro del paese, rappresentato dalle due piazze principali: Piazza Municipio e Piazza Umberto I. Qui si trovano il municipio, l'ufficio postale, l'ufficio del turismo e la bella chiesa parrocchiale progettata dall’Arch. Francesco Gallo.
Frabosa Soprana è la “patria” del Raschera di Alpeggio, un formaggio DOP rinomato ed apprezzato in tutto il mondo. Ogni anno, nel mese di agosto, Frabosa Soprana onora il suo prodotto tipico con una rinomata fiera gastronomica: la Sagra della Raschera e del Brüss che vede la degustazione e vendita di questi tipici prodotti caseari che, nel periodo estivo, giungono all’apice della produzione esprimendo al massimo le loro qualità. La giornata è, di anno in anno, animata da una sfilata storica folcloristica (con i “Briganti” Miclinett e Miclass, Vittorio Emanuele e la Bela Rosin) e dall’investitura dei nuovi Cavalieri della Confraternita del Raschera.
Fra le borgate di Frabosa Soprana vanno senz’altro menzionate Bossea e Fontane, in alta val Corsaglia.
A Bossea si trova l’omonima Grotta,, una fra le più belle ed importanti d’Italia e la prima grotta aperta al pubblico sin dal lontano 1874.La Grotta è caratterizzata da grandiose dimensioni, grande ricchezza di acque correnti e precipizi ed alto valore naturalistico. Le concrezioni calcaree, di enorme imponenza e di grande bellezza per forme e colori,
La frazione Fontane, situata a 957 mt di altezza, è isola occitana dove l’antica tradizione del Kyè viene mantenuta viva e tramandata anche grazie all’alacre e costante attività dell’Associazione
Museo Etnografico “C. Vinaj” . Nelle borgate intorno a Fontane è ancora possibile trovare le costruzioni a “tetto racchiuso” , stile di architettura spontanea tipica della locale zona occitana.
Da segnalare infine l’Ecomuseo del marmo di Frabosa Soprana che si occupa dello studio delle antiche cave di marmo presenti sul territorio, fucina di materiale per i cantieri del Piemonte barocco. Il marmo nero della cappella del Guarini a Torino è stato estratto proprio a Frabosa Soprana! L’ecomuseo è in fase di allestimento e si interesserà, oltre che del lavoro legato all’attività di cava, anche degli antichi mestieri presenti sul territorio e delle attività di restauro di antichi manufatti in marno in collaborazione con il centro restauro di Venaria Reale.


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